TAGLI AI COMPENSI, COLLABORATORI DEL MESSAGGERO IN STATO DI AGITAZIONE

23 Giugno 2020 / Commenti disabilitati su TAGLI AI COMPENSI, COLLABORATORI DEL MESSAGGERO IN STATO DI AGITAZIONE

Locale Nazionale

Collaboratori del Messaggero in stato di agitazione. Lo ha proclamato l’Assemblea dei giornalisti non dipendenti che si è costituita a Roma, nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, martedì 23 giugno 2020.

La riunione è stata presieduta dal segretario generale aggiunto della Fnsi, Mattia Motta. Vi hanno partecipato giornalisti di tutte le edizioni del giornale (Roma, Viterbo, Latina, Frosinone, Rieti, Civitavecchia, Abruzzo e Umbria) sia in presenza sia in collegamento da remoto.

La costituzione dell’Assemblea, sotto l’egida del sindacato dei giornalisti si è resa indispensabile dopo l’invio, da parte dell’editore, in data 15 giugno 2020, a tutti i collaboratori, di una proposta di riduzione unilaterale dei compensi con la formula del “prendere o lasciare”. «Questa decurtazione – spiegano i giornalisti – è l’ultima di una serie iniziata più di dieci anni fa, che ora arriva in un contesto in cui i collaboratori sono pagati con importi sotto la soglia minima di dignità professionale, e soprattutto, al di fuori dei minimi tariffari previsti dall’Accordo tra Fieg e Fnsi sul Lavoro Autonomo sottoscritto nel 2014 ed allegato al Cnlg Fieg-Fnsi».

L’azienda pone come termine ultimo per l’accettazione – di quella che si fatica a chiamare “proposta” – la data del 14 luglio 2020. «L’azienda è ben consapevole che i collaboratori sono una componente fondamentale nella confezione del prodotto editoriale a ogni latitudine. Per questo è del tutto irricevibile e discriminante la prassi aziendale di differenziare le tariffe a seconda che i giornalisti si occupino di cronaca nazionale o locale», si legge nel documento conclusivo della riunione.

L’Assemblea stigmatizza «il comportamento aziendale per aver inviato la suddetta modifica unilaterale all’indomani di una sottoscrizione di un accordo per l’accesso all’ammortizzatore sociale riguardante i giornalisti dipendenti che ha portato notevoli risparmi».

Numerosi problemi, non solo di carattere economico, sono stati evidenziati nella discussione. Dopo ampio dibattito, i giornalisti hanno deciso di aprire uno stato di agitazione finalizzato all’apertura di un confronto con l’azienda e al ritiro della proposta unilaterale di riduzione dei compensi.

L’Assemblea «chiede fin da ora all’editore di revocare la comunicazione con effetti immediati e ai colleghi del Cdr e delle Associazioni regionali di Stampa competenti per territorio di affiancare i colleghi, insieme con la Fnsi, nel confronto aziendale. Il giornalismo di qualità – concludono i collaboratori – è un contributo fondamentale per arricchire il dibattito del Paese. Il lavoro di giornalisti senza diritti, senza tutele e senza garanzie non può che riflettersi sull’intera società».